Anno XVI n. 20 - Satira - Umorismo - Varia Umanità -
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Storia di un Italiano di
Sinistra![]()
Catania, La Splendida
Lambita
dal più variegato mare d'Italia, che bagna coste ora sabbiose,ora nere di ruvida
roccia lavica; indorata da un sole,che spesso ti ammoscia;un milioni di presenze
giornaliere, multietnica, cosmopolita... Catania, La Spendida: la seconda Città
dell'Isola, la terza del Mezzogiorno, ma al centro del Mediterraneo.
L'Università? La più prestigiosa del Sud. il Porto in forte espansione,
commerciale e croceristica. L'Aeroporto, il quarto della Penisola. E poi, sopra
tutto e tutti, c'è lei: l'Etna,
maestosa
come una donna,spettacolare, innocua, ma alla sue condizioni: non si contano le
vittime. Com'è il catanese? era "lisciu", "matelicu" ,dissacrante e sfottente
nei due sessi. Una presa a caso: un muratore dall'imbalcatura vede passare lei e
scatta il gallismo catanese (Brancati... "Paolo il caldo"...):
- Bedda, bbona, iu pi tia travagghiu..
- Se è per me, ci po' livari manu
Oggi il catanese è incupito: serpeggia la paura di qualcosa che possa capitare
da un momento all'altro.*Questi* partiti hanno già celebrato due inopinate
elezioni (Nazionali e Regionali). Sono in corso altre due (Comune e Provincia)
inopinate ed inutili: servono a *questi* partiti per regolare i loro conti.
Catania ha espresso personaggi, che passeranno alla Storia: Er Mortadella
(Strano), iL Primavero del Craxo (Enzo Bianco, ministro degli Interni per 360
giorni, relatore della bozza di riforma della legge elettorale, tra gli assenti
ieri sera al Consiglio comunale, che doveva approvare delibere vitali per la
Città), Er Dentiera (Scassagnini Umberto, fuggito dalla Città, per evitare il
linciaggio), Er Monnezza, responsabile esclusivo dello sfascio di una Città
sfortunata, ed altri minori.
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Catania, una Città, una Metafora: è come potrebbe essere il Paese fra qualche anno. Chiacchiere? L’ Istat non ha colore politico e dice che la metà degli italiani già vive con meno di 1.900 Euro al mese. I redditi sono crollati del 13%. Gli altri Paesi invece crescono. E Catania? Qui tutti sono arroganti anche le Agatine (in gergo, “spacchiose” : ti taglia la strada e vuole conto e ragione. Ti serve un appartamento, perché sei sulla strada? Lo occupi. Ti servono dei soldi? Te li prendi.
Com’è bello vivere a Catania! E chi si muove da qui? E’ il fascino della puttana: sporca, volgare e traditrice. A tutti si dà per vile denaro. E’ bella, di una bellezza che neanche la più fervida fantasia pittorica riuscirebbe ad immaginare, ma non si lava, non si fa nemmeno il bidè, e le puzza l’alito: il lungomare? Una discarica abusiva. Ovunque tombini divelti e strade transennate: non ci sono i soldi. Il Tradimento? “La Sicilia”, il quotidiano locale, responsabile secondario (dopo il catanese) che puntualmente ogni giorno fa la cronaca del degrado. Ma come, tu sei lo stupratore quotidiano, nascondi i “marchettari”, li copri, li proteggi e poi fingi di indignarti? Una Città così, se non esiste, si inventa: qui l’analista politico è sempre in largo anticipo sui tempi lenti dei patrioti della virgola nazionale. C’ è una cosa che non mi piace: essere tra i soliti stronzi a portata di maus, che devono pagare il conto per tutti. Caxxo, tutto hanno aumentato. Dov’è la beffa? La beffa è sentire un emerito imbecille vestito da consigliere comunale, che dice: “In effetti bisognava operare sui tagli”. Gli taglierei le gonadi e glieli appiccicherei in bocca: “iL Giorno del Civetto n° 2”. Niente posso fare: ogni via è preclusa: neanche dei banner posso acquistare, semplicemente perché non me li venderebbero.
Prospero Pirotti