R I C O S T R U I RE
Anno XVI n. 20 - Satira - Umorismo -
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Catania/
VENITE: VI STUPIRETE
Il patrimonio archeologico catanese è secondo solo a Roma...
esagerato? Mò
vediamo
.
I terremoti, che rasero al suolo la Città, produssero una tale massa di
macerie, che la rimozione totale fu impossibile. Si venne così a formare
un nuovo strato, su cui si edificava e che conservava una "traccia" della
Città distrutta (nove volte, tra lave e terremoti, Ndr).
A loro volta "I vastissimi movimenti
edilizi, verificatisi negli ultimi
anni -scriveva Paolo Orsi nel 1915-
consigliarono di intensificare la
vigilanza sui cantieri. Vigilanza che non si poté talvolta esercitare con la dovuta continuità e che d'altra
parte era resa difficile dal partito
preso dai costruttori di interrare i ruderi". E così una cascata di cemento, chissà in quanti casi
nelle diverse epoche, ha
fatto giustizia sommaria del Passato. Quando, invece, l'archeologo è intervenuto in tempo:
approfondito lo scavo, fatti i dovuti rilievi, portato al museo il materiale
ritenuto interessante... il cemento é sceso lo stesso: il Presente ha le sue esigenze.
Quando il cemento non è sceso una botola, ma più spesso un muro, hanno chiuso con
il Passato. Avviene così che il turista (forse non solo questi), data una sbirciatina
alle palle in pietra lavica del "Liotru" (il millenario elefante di Piazza
Duomo, in pietra lavica, sormontato dall'obelisco egizio, ndr), dica con sufficienza: tutto qui ?
"Il patrimonio archeologico catanese - scriveva l'Holme, che catanese non
era - è secondo solo a Roma".I ruderi in superficie costituiscono la punta
dell'iceberg. Sono rimasti "in sito", cioè sono sotterranei e chissà
quanti.
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